Nelle scuole americane, come anche in quelle norvegesi
, danesi e francesi, l’idea dell’insegnamento digitale non è più solo
tale. Nella maggior parte di esse infatti, ogni studente ha in dotazione un
proprio iPad su cui lavorare per l’apprendimento scolastico. Nonostante ciò si
è riscontrata l’inutilità di fornire tali strumenti a tutti i singoli alunni. Protagonisti
di questa analisi sono stati i ricercatori della Northwestern University che
si sono prestati ad analizzare tre scuole elementari di Chicago, e da cui hanno
potuto osservare che i migliori risultati di apprendimento si rilevano in
quella in cui i piccoli studenti condividono tra loro il tablet per un lavoro
di gruppo. Ovviamente il risultato di un buon programma scolastico non è dato
soltanto dalla condivisione dello strumento tecnologico ma anche dall’insegnante
che ha organizzato in modo adeguato il lavoro per la sua classe. In base a quanto affermato si
è avuto modo di riflettere sul fatto che in alcune scuole statunitensi siano stati fatti dei tagli proprio sul
personale per fornire agli allievi i dispositivi digitali, e come ciò sia poi
risultato un errore in quanto la maggior parte degli studenti, poco interessati
all’apprendimento, utilizzassero questi strumenti esclusivamente per altri
scopi, sicuramente non scolastici. Far interagire i bambini in gruppo tra loro
attraverso l’utilizzo di un solo dispositivo digitale condiviso per ogni cinque
risulterebbe decisamente più costruttivo.
La scuola del futuro non deve essere un continuo fornire attrezzature agli studenti,
di cui tutti i ragazzi oggigiorno sono già forniti ampiamente e dalle quali fanno già dipendere la maggior parte della
loro vita quotidiana, ma deve esserci anche qualcuno che li orienti in modo
corretto all'apprendimento e che faccia
anche da mediatore tra il mondo digitale in cui nascono e quello che possiamo
definire ormai vecchio e legato alla vita reale. L’istruzione digitale non deve
risultare soltanto come un touch screen su cui appoggiare continuamente le
dita.
Alla luce di questi dati
possiamo fare un piccolo confronto. Notiamo infatti che mentre in America, in
Francia, in Danimarca ecc.. , nonostante le grandi possibilità finanziarie sia
comunque importante un utilizzo intelligente delle risorse messe a disposizione,
cercando il giusto metodo di insegnamento tecnologico per ottenere i migliori
risultati di apprendimento, in Italia a fronte della forte crisi economica i
lavori di gruppo che prevedono minimo 12 alunni e un solo computer non è di
certo una scelta.
FONTI: La Stampa
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