Il carcere dovrebbe essere un modo per scontare una pena e reintegrarsi nella società diventando una persona nuova, è per questo che la formazione e l'apprendimento attraverso l'e-learning deve essere possibile in tutti i penitenziari italiani.
In assenza di un programma completo di insegnamento, è scontato che i detenuti una volta usciti tornino alla vita che svolgevano prima del carcere. Se invece, attraverso la conoscenza, si porta l'individuo a mostrargli altri lati della vita probabilmente ci penserà due volte prima di tornare a commettere gli stessi errori. Il progetto dell'e-learning è finalizzato a ridurre la distanza tra il detenuto e il mondo, un modo per conciliare educazione e carcere attraverso l'uso della tecnologia e per permettere scambi culturali a grande distanza. I reclusi non devono essere visti come cellule dannose per l'organismo sociale, lo possono diventare se non si offre loro una possibilità di ritorno, di reinserimento. Questo è nell'interesse di tutti che avvenga. La tecnologia è il più grande strumento per il sociale, si dovrebbe imparare ad utilizzarla come questo progetto. Per concludere, il Sommo Poeta: «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».
Fonti: http://sociale.regione.emilia-romagna.it/news/anche-in-carcere-si-impara.-una-rete-per-la-formazione-dei-detenuti
http://www.cisus.unisa.it/progetti/elearning