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Visualizzazione post con etichetta YouTube; corsi online; lezioni online; video educativi; e-education. Mostra tutti i post
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lunedì 1 giugno 2015

Educazione 2.0: formazione online per detenuti, anche in carcere si impara

"Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo". Forse lo scrittore Leo Buscaglia, autore di numerosi best seller sull'educazione e sull'amore, riconoscerebbe in questa frase un parallelo con la rieducazione e la formazione dei detenuti attraverso l'e-learning in carcere. L'Università degli Studi di Salerno e L'Università di Modena e Reggio Emilia, hanno attivato dei programmi per il recupero nei penitenziari.  "E-learning education for prisoners and prisoner's professionals" è il nome del progetto ideato e portato avanti dal sociologo e criminologo Giovanni Soriano e realizzato dall‘ICATT di Eboli, finalizzato all‘acquisizione di un diploma e/o laurea. I valori posti alla base della rieducazione dei detenuti sono: l'istruzione, il lavoro, la religione, le attività culturali e sportive. Esperienze, riflessioni, proposte, hanno portato al compimento di questo progetto, affinché i detenuti non restino nel loro isolamento e amplino i loro orizzonti di vita. E' semplice riempire le carceri e "buttare la chiave", più difficile è sicuramente dare una seconda possibilità, una possibilità che farebbe la differenza, “Praticare il bene è un affare. Se l’uomo non lo persegue è solo perché non ha la minima idea di dove si trovi il bene. Pertanto non è malvagio ma ignorante”. Platone vede nel crimine il frutto dell'ignoranza. Purtroppo oggi i criminali sono spesso laureati, non è un titolo a determinare la cultura, perché con la cultura questi cosiddetti "colletti bianchi" non hanno nulla a che vedere. Statisticamente nelle carceri c'è una situazione culturale molto bassa, quindi la tesi di Platone è molto attendibile: molti non hanno completato la scuola dell'obbligo ed altri non hanno nemmeno frequentato le scuole. 
Il carcere dovrebbe essere un modo per scontare una pena e reintegrarsi nella società diventando una persona nuova, è per questo che la formazione e l'apprendimento attraverso l'e-learning deve essere possibile in tutti i penitenziari italiani.
 In assenza di un programma completo di insegnamento, è scontato che i detenuti una volta usciti tornino alla vita che svolgevano prima del carcere. Se invece, attraverso la conoscenza, si porta l'individuo a mostrargli altri lati della vita probabilmente ci penserà due volte prima di tornare a commettere gli stessi errori. Il progetto dell'e-learning è finalizzato a ridurre la distanza tra il detenuto e il mondo, un modo per conciliare educazione e carcere attraverso l'uso della tecnologia e per permettere scambi culturali a grande distanza. I reclusi non devono essere visti come cellule dannose per l'organismo sociale, lo possono diventare se non si offre loro una possibilità di ritorno, di reinserimento. Questo è nell'interesse di tutti che avvenga. La tecnologia è il più grande strumento per il sociale, si dovrebbe imparare ad utilizzarla come questo progetto. Per concludere, il Sommo Poeta«Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza». 

Fonti: http://sociale.regione.emilia-romagna.it/news/anche-in-carcere-si-impara.-una-rete-per-la-formazione-dei-detenuti
http://www.cisus.unisa.it/progetti/elearning

mercoledì 20 maggio 2015

YouTube come strumento pedagogico




YouTube è una piattaforma creata nel 2005 che permette, in forma gratuita, la condivisione e la visualizzazione di video attraverso il web.
Principalmente contiene i video realizzati direttamente da chi li carica, ma può contenere anche materiali appartenenti a terze parti (come film, video musicali, spettacoli tv).
Ovviamente, YouTube controlla i contenuti pubblicati dai suoi utenti, così proibisce quelli che non sono protetti dal diritto d'autore o che non hanno il permesso delle persone raffigurate, ed elimina quelli che ritiene inopportuni o contro le politiche del sito.
Questo sito, fornito di ampio materiale audiovisivo, può essere utilizzato per l'insegnamento considerando che oggi la maggior parte delle persone utilizza Internet continuamente e che molte di esse non possono frequentare corsi o centri educativi. In questi casi, YouTube diventa uno strumento per dare lezioni: in questa piattaforma si trovarono numerosi video storici, culturali, politici.
Negli ultimi anni, il sito si è arricchito soprattutto dei cosiddetti tutorial (lezioni online che riguardano contenuti specifici). Fra quelli proposti troviamo in particolare corsi di trucco, di ricostruzione unghie, di cucina, di cucito, di grafica, di lingue, e chi più ne ha più ne metta.
I contenuti audiovisivi di YouTube possono essere usati sia per generare materiale didattico da incorporare durante le lezioni che per realizzare un'attività pratica di gruppo da parte degli alunni: nel Dipartimento di Economia Generale dell'Università di Cadiz (Spagna), durante il suo corso una professoressa ha deciso di trasmettere video di breve durata relazionati a parti del programma in modo che gli alunni potessero vedere il lato “pratico” della materia. I risultati sono stati soddisfacenti tanto che gli studenti hanno qualificato il lavoro con YouTube come “interessante”, “utile”, “pratico”, “utile ad avere più libertà”.
Precisamente, esiste un canale di YouTube dove è possibile trovare un'ampia gamma di video educativi: si tratta di YouTube Edu, una piattaforma web dedicata all'educazione, nella quale docenti ed alunni possono scambiarsi materiale di apprendimento attraverso differenti canali di video tematici.









Insomma, YouTube è divenuta una libera risorsa di insegnamento, una piattaforma per dare istruzioni. Sembra che improvvisamente tutti i dubbi che si hanno su un determinato argomento o su una questione possano essere superati grazie alla ricchezza di questa risorsa, che accoglie video scherzosi e divertenti, canzoni, eventi, ma anche contenuti istruttivi.


Grazie al web, siamo sempre più liberi di scegliere ma soprattutto di esprimerci.