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domenica 31 maggio 2015

L' e-learning app based: gira il mondo con Babbel!

Se da un lato il modo migliore di imparare una lingua rimane il buon caro e tradizionale soggiorno all’ estero, dall’altro è da ammirare come il fenomeno di sistemi app-based abbia sbaragliato fortemente la concorrenza. Da Berlino arriva Babbel! Applausi.
Che Internet abbia fatto breccia nei nostri cuori è ormai fatto risaputo, quasi realtà tangibile. Abbiamo assistito a fenomeni quasi paranormali grazie all’ esistenza della rete, un esperimento magico che ha superato qualunque tipo di aspettativa, infranto barriere spazio-temporali, e si prospetta un fronte in libera espansione da qua all’anno 10.000. Internet non ha solo plasmato la nostra vita quotidiana e il nostro tempo libero, ma anche il nostro modo di lavorare e soprattutto di imparare. Imparare a far tutto, imparare a cucinare, imparare a suonare, imparare a cucire, imparare a cantare, imparare a ballare, imparare a riparare una lavatrice, imparare a creare software, imparare ad usare internet stesso! Ma, avanzando in questa lotta con i suoi più fedeli alleati, connessione wireless e dispositivi mobili, è riuscito a rivoluzionare anche il nostro modo di imparare….ad imparare! L’interattività ormai è la nuova frontiera del mondo dell’ istruzione: la vecchia signora lavagna intossicata di gesso è stata sostituita dalla bella signorina LIM , sempre pulita e aggiornata e pronta ad esporre alla classe qualunque tipo di materia le viene richiesto; i cari vecchi registri perennemente macchiati di caffè felicemente rimpiazzati da bellissimi e delicatissimi tablet; le noiosissime lezioni universitarie sono ormai diventate rilassanti serie tv da vedere in streaming sul proprio sofà. Se sfogliamo gli store dei nostri smartphone o pc, possiamo vedere come applicazioni e piattaforme per l’e-learning vengono fuori come i fiori sui ciliegi a primavera: primato assoluto va alle app di apprendimento di lingue straniere. (No amici, Google Translator non potrà essere la nostra ancora di salvezza per sempre, rassegniamoci).
Gli ideatori del progetto Babbel, lanciato nel 2008, l’ingegnere Markus Witte, lo sviluppatore Thomas Holl e il consulente Lorenz Heine insieme ad un gruppetto di sei collaboratori, hanno sviluppato la piattaforma che permette di studiare ben 14 lingue diverse, dall’inglese all’indonesiano.
La startup made in Berlin conta oggi più di 260 collaboratori, 160 assunti e 100 freelance da almeno 26 nazioni diverse. Negli uffici di Babbel lavorano linguisti, esperti madrelingua, autori, traduttori, product designer, programmatori di software e speaker dei materiali audio, e ogni mese più o meno ci sono cinque new entry. Quindi altro che startup!


Ecco come funziona: innanzitutto è scaricabile su qualunque tipo di dispositivo ( computer, smartphone, tablet) con i più vari sistemi operativi ( iOS, Android, Windows Phone, Windows 8, Kindle Fire). Le lingue disponibili sono italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, svedese, olandese, turco, polacco, indonesiano, norvegese, danese.  No, non preoccupatevi, Babbel ha pensato anche al russo,  ed essendo l'unica lingua che non utilizza l’alfabeto latino, ha proposto una tabella di traslitterazione, che introduce in maniera tematica l’intero alfabeto cirillico. Le lezioni durano pochi minuti e prevedono l’ apprendimento in vari livelli, in modo da poter partire da zero o approfondire la conoscenza di una lingua già studiata: queste prevedono il ripasso dei vocaboli e il riconoscimento vocale per apprendere la pronuncia corretta.
 Inoltre, quest’ app temeraria prende nota dell’apprendimento dell’utente, ovvero gli esercizi di ripasso vengono impostati di conseguenza e le parole studiate finiscono nel vocabolario personalizzato, collegato agli esercizi di ripasso. La registrazione è assolutamente gratuita e la gentile applicazione permette di seguire la prima lezione di ogni corso senza costi; l’abbonamento invece varia a seconda di quanto tempo si desidera usufruire del servizio, fino ad arrivare ad un prezzo di 59,40 per quello annuale. Considerato che il biglietto aereo per andare all’ estero difficilmente si aggira su queste cifre, non è poi così male. Insomma, un’ app e un modo di apprendimento che conta dalla sua solo punti favorevoli: non ho obiezioni da fare, signor giudice. Babbel wins

Fonti: http://www.lettera43.it/capire-notizie/babbel-quanto-costa-e-come-funziona_43675149229.htm

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