La
scuola tradizionale ha un modello di insegnamento undirezionale che
va dal docente alla classe la quale partecipa in modo passivo prendendo
appunti o facendo al massimo qualche domanda.La classe capovolta
inverte il modello classico dando allo studente un ruolo più attivo
e all’insegnante una responsabilità maggiore.
Con
un qualsiasi device, una connessione Internet e la consultazione di
risorse (video) online prodotte dal docente,
lo studente assimila la materia al ritmo che gli è più consono.
Sicchè
i tempi in aula vengono a questo punto dedicati alla messa in pratica
delle nuove conoscenze acquisite, a sessioni più individualizzate e
attive assieme all’insegnante e magari a lavoro di gruppo e di
interscambio di conoscenza con i compagni.bbondano i controargomenti
favorevoli a questo nuovo modello pedagogico.In Francia, i
ricercatori dell’Università di Nizza sperimentano l’uso di iPad
per superare i disturbi dell’apprendimento. Le tavolette hanno già
mostrato potenziale per chi può imparare a leggere con l’ausilio
di agevolazioni visive. Il gruppo di lavoro sta anche collaudando
Moodle (Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment,
software libero di e-learning) per facilitare la raccolta e la
stesura di annotazioni. Gli studenti con difficoltà di apprendimento
utilizzano Moodle per sottoporre all’intera classe il diario, foto
dei libri di testo e documentazione audio e video delle lezioni.
Originariamente si parlava di Peer Instruction cioè una diffusione
del digitale nelle classi.
I
professionisti della didattica che hanno sperimentato la classe
capovolta hanno riscontrato numerosi vantaggi:
-Relazione
più personalizzata tra studente e insegnante.
-Apprendimento
più autonomo, al ritmo di ciascun allievo, anche in sua assenza,
grazie alla disponibilità continua e ubiqua dei supporti video.
-Accesso
dei genitori alle risorse di apprendimento proposte dall’insegnante.
-Maggiore
collaborazione tra studenti.
Pertanto
non tutti hanno avuto risvolti positivi, sono ancora numerosi i
diabattiti su quale sia la scelta migliore, infatti abbondano i
controargomenti favorevoli a questo nuovo modello pedagogico.L’unico
modo per trarre delle conclusioni plausibili è continuare la
sperimentazione nelle varie scuole per ottenere un maggior numero di
risultati da analizzare.
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