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mercoledì 3 giugno 2015

Il modello "blended learning"





L'uso delle tecnologie ICT ai fini dell'apprendimento, sembra aver ridisegnato la tradizionale attività formativa, tuttavia ci sono alcune modalità che restano efficaci solo se applicate "face to face". In questo contesto è stata introdotta l'espressione "blended learning" che sta ad indicare una strategia di progettazione didattica che coniuga aspetti e metodi dell'apprendimento tradizionale con quelli dell'apprendimento online. Vi possono essere diverse tipologie di questo approccio, ad esempio un percorso formativo può essere blended (“combinato”) perchè fa ricorso a più tecnologie integrate; oppure un percorso formativo che abbina una modalità di comunicazione/formazione sincrone (come l’aula virtuale) e asincrone, (come il cd-rom). 
Altra tipologia di blended learning può essere la combinazione di più modalità di apprendimento (individuale e collaborativo). Possiamo quindi definire il blended learning come “erogazione di percorsi formativi che combina l’e-learning con la formazione in aula”,il cui modello nella comunità scientifica di riferimento viene percepito come l’unica metodologia didattica che possa essere davvero efficace. 
Dopo aver visto quali sono le ampie opportunità offerte dalle nuove tecnologie a supporto dell’apprendimento (maggiore flessibilità, superamento dei vincoli spazio temporali, economicità, ecc.), dobbiamo però riconoscere che la formazione online evidenzia limiti e debolezze che possono essere superate solo attraverso l’integrazione con altre modalità formative che prevedono l'interazione diretta. 
Questa metodologia blended rende quindi possibile l’utilizzo contemporaneo di più azioni formative, consentendo di apprendere in maniera diretta nelle fasi di autoistruzione e di beneficiare del supporto dell’interazione "face to face" nei momenti di formazione in aula.
Il modello blended learning, unisce la flessibilità degli strumenti informatici con la caratteristica di socializzazione sul piano interpersonale, e crea un nuovo modo di concepire la formazione, dove sia il docente che l'alunno hanno una maggiore autonomia nel percorso formativo; il blended learning può essere quindi una valida risposta a diverse esigenze di formazione.
L’obiettivo da perseguire è il superamento dei confini tra didattica in aula e didattica a distanza, solo in questo modo sarà possibile sperimentare il blended learning come una nuova metodologia didattica orientata alla formazione di spazi di creazione, trasferimento e circolazione di una nuova conoscenza.


Fonti "Blended learning. Dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta"

martedì 2 giugno 2015

E-learning e formazione in aula: un confronto




 


Una ricerca commissionata dall’azienda Mega Italia Media, leader in Italia nella produzione di corsi audiovisivi e multimediali e di corsi in e-Learning per la formazione nel settore della salute e sicurezza sul lavoro, si è occupata di effettuare un confronto valutativo tra un percorso formativo di tipo e-learning e una formazione tradizionale in aula.

Vediamo più nel dettaglio la ricerca.

L’argomento
prescelto per la ricerca è stato un corso di 4 ore per gli “addetti antincendio a basso rischio”.
Riguardo ai metodi e alla procedura adottata sono stati coinvolti 13 soggetti, distribuiti casualmente in due gruppi:
Gruppo aula, seguito da un docente “fisico” e gruppo e-learning che ha potuto avvalersi di video-lezioni, materiali di vario genere e degli “e-tutor”, a disposizione per rispondere a quesiti di chiarimento e approfondimento.
Il risultato?
La ricerca ha confermato non solo l’ipotesi di poter equiparare i due modelli formativi, ma rileva una migliore performance finale per la modalità di formazione in e-learning!

Da cosa può dipendere ciò? E perché questo risultato stupisce tanto?
Analizzando il concetto più ampio della formazione a distanza, una delle principali obiezioni e motivazioni di perplessità circa l’e-learning è la perdita del rapporto diretto tra docente e studente.
I
n realtà, la maggior parte delle piattaforme e-learning prevedono la figura di un e-tutor che non solo contribuisce a mantenere il senso e la funzione del docente tradizionale ma addirittura arricchisce questa figura e il rapporto con lo studente e questo proprio grazie alle modalità di cui si avvale questo tipo di formazione!
Lo scambio e il confronto viene costantemente stimolato dai numerosi strumenti di comunicazione resi disponibili dalla stessa piattaforma e dalla rete Internet di cui questa si avvale.
Chat, contatti e-mail, possibilità di condividere e scaricare documenti di vario genere permettono ai corsisti di chiarire i propri dubbi istantaneamente, utilizzando mezzi più efficaci dei tradizionali per richiedere aiuto al proprio docente.
Inoltre, seguendo la formula mista blended, all’erogazione delle lezioni online vengono affiancati momenti di incontro e discussioni vis à visaggiungendo  tutti i vantaggi del confronto diretto e reale.
La difficoltà di verifica è un’altra problematica imputata spesso ai corsi on-line.
La metodologia di verifica più utilizzata da questi strumenti sono i test di autovalutazione.
Questi test sono spesso il fulcro di tutto il progetto di formazione e sono previsti in entrata (test di ammissione o test di valutazione di partenza ) durante il corso (test intercorso) e alla fine del programma (test finale).
La logica che sta alla base è che lo studente deve poter verificare il grado di apprendimento raggiunto per poter eventualmente ritornare sulle proprie lacune e consolidare le sue conoscenze, permettendogli di approfondire nella maniera che preferisce, coinvolgendolo dunque in  un senso di responsabilità valutativa.

                                



In conclusione, l’idea di fondo dell’e-learning è proprio quella di trasformare il processo di apprendimento in una esperienza a 360 gradi che esce dal semplice piano della didattica e permette allo studente di essere costantemente in contatto con i suoi colleghi e docenti e di condividere con essi contenuti ed esperienze, attraverso un sistema formativo più stimolante ed interattivo.
In aggiunta a tutto ciò, l’erogazione di corsi in modalità e-learning può presentare ulteriori qualità rispetto ad un corso tradizionale in aula, come la flessibilità, l’economicità (per i gestori e per i fruitori) e l’ottimizzazione dei tempi.

Il futuro dunque, sembra ricco dei vantaggi che l’e-learning può apportare!

Ma seppur i notevoli benefici fin qui descritti, il sistema non è privo di lacune.
Per alcune formazioni che richiedono una attività pratica, ad esempio il primo soccorso, è impensabile l’idea di una formazione completa ed esaustiva svolta esclusivamente a distanza.

A mio avviso la fase sperimentale della formazione a distanza non è ancora conclusa, seppur ormai praticata in numerose realtà, soprattutto accademiche.
Ciò che bisognerebbe davvero definire è uno standard per questo genere di apprendimento, un sistema di regole riconosciuto universalmente, a tutela soprattutto della qualità delle informazioni erogate.
Ma sono fiduciosa che presto raggiungeremo anche questo step.


Fonti:
http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-contenuto-C-6/informazione-formazione-addestramento-C-56/confronto-tra-formazione-learning-formazione-in-aula-AR-12099/
http://www.megaitaliamedia.com/


Una nuova figura professionale: il responsabile e-learning



-“Figliolo, cosa vuoi fare da grande?” 
-“Il responsabile dei sistemi e-learning, papà!” 

Ora forse vi sembrerà una conversazione inverosimile,come darvi torto, ma se invece fosse davvero possibile? Il responsabile di sistemi e-learning sarà una nuova figura professionale, lo sapevate? No? Nemmeno io. 
In effetti tutto ha una sua logica. Con la nascita del web nuove figure professionali si sono delineate a poco a poco ma in realtà anche molto rapidamente: Community Manager, Digital Pr, Web Editor, Reputation Manager, Content Curator, e chi più ne ha più ne metta. Dai primi blog ai grandi colossi Social Network, la parola chiave è sempre stata comunicazione. Le professioni digitali hanno seguito inevitabilmente la scia dello sviluppo di ogni tipo di piattaforma comunicativa, e continuano a farlo giorno dopo giorno. Che il web sia un settore in continuo progresso ormai lo sanno anche le nonnette, quelle tenere che continuano a farci pullover con l'uncinetto. Quello che forse le nonnette non sanno sono però tutte le novità che effettivamente il web mette al mondo sempre più frequentemente e velocemente. L' apprendimento in e-learning è ovviamente una di queste. Cosa sia l'e-learning l' abbiamo detto, ridetto, stradetto, cantato, suonato e ballato: un sistema di apprendimento e processi di formazione per mezzo di corsi multimediali fruibili a distanza attraverso Internet e i suoi strumenti. 
Perchè questo sistema riscuote successo? Questa è semplice. Tre parole: praticità, economicità, interattività. Conciliare orari, disponibilità economica, distanza e frequenza sono i maggiori problemi dei classici corsi di formazione e, in generale, dei sistemi di apprendimento. Le piattaforme e-learning hanno concentrato tutto questo in uno spazio virtuale che , si sa, seppur grande, sempre tascabile e a portata di click. L' e-learning ha molto semplicemente permesso la formazione continua delle persone su temi in frequente evoluzione. Alla luce di questo appare chiaro che bisogna garantire all’azienda (o chicchessia)che si dota di piattaforme in e-learning,che l’insieme dei processi di formazione a distanza siano progettati e gestiti in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati. Et voilà mie cari amici. Chi dovrebbe occuparsi di tutto questo? 
-"Il responsabile di sistemi e-learning, papà!" 
Risposta esatta. Ma vediamo nel dettaglio di cosa dovrebbe occuparsi questo nuovo uomo. Sicuramente dovrà:

  • occuparsi delle attività tecniche relative al funzionamento ed alla manutenzione della piattaforma di e-learning; 
  • occuparsi dell’acquisto o realizzazione di nuovi contenuti e mantenere aggiornati quelli disponibili; 
  • occuparsi delle comunicazioni con i fornitori coinvolti per la piattaforma ed i contenuti; 
  • promuovere iniziative che possano abbassare i costi o migliorare il livello di formazione;
  • identificare eventuali falle nel sistema 

Di conseguenza il nostro coraggioso amico,per svolgere bene il proprio ruolo, dovrebbe avere conoscenze riguardo tutti i processi ed aspetti psicologici attinenti alla formazione delle persone, teoria dei processi cognitivi, un pò di informatica di base, e le caratteristiche delle interfacce. Detto questo il nostro omone potrà lavorare ad esempio in grandi aziende e multinazionali che hanno molti dipendenti da formare; nella campo della sanità (dove hanno per legge l’obbligo di formare in continuo il personale), oppure nelle università e scuole attive nel FAD (Formazione a Distanza) o presso i fornitori di piattaforme LMS (anche se sono veramente pochi). Insomma ,anche se in Italia il settore non si è ancora completamente sviluppato, è noto che ci siano tutti i presupposti per cui questo sviluppo avvenga in tutto e per tutto, è solo questione di tempo prima che questa figura professionale si concretizzi davvero. Ma avete capito? L' e-learning non solo ci permette di imparare stando comodamente seduti sulla poltrona del nostro salotto, o in giro per il mondo, o tra un impegno di lavoro e l' altro, ma crea anche nuovi posti di lavori per i futuri disoccupati di domani! Una mano divina, insomma. Non mi resta che dire: 
-"e-learning is the way, papà!" 



Fonti: - https://digitalcommunicationsspecialist.wordpress.com/2015/04/10/professioni-del-webquali-sono-quando-nascono/ -http://www.html.it/articoli/una-nuova-professione-il-responsabile-di-sistemi-di-elearning- 2/

Apple per l’educazione



L’azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali è fortemente impegnata nella promozione dell’istruzione tramite i suoi prodotti, in particolare l’iPad e il Mac. L’iPad per chi studia e per chi insegna apre infinite possibilità da potenti strumenti creativi, a libri di testo interattivi per arrivare a un universo di app e contenuti. Attraverso questo dispositivo l’insegnamento diventa su misura, ogni studente impara in modo differente. Con pochi click si possono modificare gli iPad della classe  con materiali adatti al livello di ciascun allievo. L’apprendimento viene personalizzato secondo le capacità individuali. Ad esempio si possono scaricare app per gli studenti più predisposti all’ascolto e altre che invece si concentrano su un’interazione tattile. Page, Numbers e Keynote sono applicazioni che permettono scrivere, analizzare i dati e presentare il lavoro in maniera coinvolgente e con Icloud si può accedere ai contenuti da qualsiasi dispositivo apple. Il mac offre anch’esso la possibilità di un apprendimento interattivo e coinvolgente  che suscita maggiore interesse. E’ possibile far esplorare agli studenti un modello 3D dello scheletro con un’app specifica o far ammirare i capolavori dei musei di tutto il mondo da vicino. Anche per i docenti il lavoro diventa più semplice con app pensate per pianificare le lezioni, i compiti e gli incontri. L’Apple ha elaborato un sistema operativo semplice che permette l’apprendimento a tutti gli studenti con esigenze speciali. L’Accesso guidato aiuta gli studenti affetti da autismo o altri deficit sensoriali e dell’attenzione a rimanere concentrati. Si può disabilitare il tasto Home per usare un’unica app e si possono decidere quali aree restano sensibili al tocco per evitare distrazioni con click non necessari. Per altri studenti digitare non è facile e Siri, l’assistente di apple, aiuta i ragazzi a fare le cose  quotidiane usando la propria voce. Per gli studenti non vedenti invece si ha a disposizione VoiceOver,  un lettore schermo basato su gesti che dice agli studenti cosa accade sul display e li aiuta a navigarlo. Altri strumenti utili sono il completamento delle parola, per i ragazzi affetti da dislessia o problemi cognitivi, e dettatura per coloro che hanno difficoltà di scrittura come la disgrafia e preferiscono esprimersi a parole. Facetime invece aiuta gli studenti con disabilità uditive  a comunicare e rimanere in contatto grazie anche all’alta qualità video e al supporto dei sottotitoli per comprendere meglio i contenuti. L’insieme di questi strumenti hanno decisamente migliorato l’apprendimento di tutti gli studenti.

Fonti: www.apple.com. 

E-learning collaborativo: IL WIKI



Quando si parla di WIKI la prima cosa che viene in mente alla maggior parte di noi è la famosissima enciclopedia libera "Wikipedia".
Difatti è il sito che anche papà Google ci suggerisce come primo risultato di ricerca riguardo l’argomento “wiki”.
Non tutti sanno però che Wikipedia è solo uno, seppur  il più famoso, esempio di logica WIKI!

Ma cos’è il Wiki?

Il termine deriva dalla lingua hawaiiana e vuol dire "rapido".
Il padre del wiki è Ward Cunning, ingegnere elettronico e programmatore di successo che utilizzò questo nome ispirandosi ad un bus navetta, dal nome wiki wiki, che operava all'aeroporto di Honolulu.
Mr. Cunning aveva finalmente trovato il nome giusto per la tecnologia che aveva in mente!
Il termine fu ufficializzato nel 1995 per intendere uno spazio web
nel quale un qualsiasi utente poteva inserire testi scritti e materiali di varia natura per creare delle pagine di approfondimento, in teoria oggettive, sulle più svariate tematiche.
Attenzione però! Non bisogna confonderlo con un blog!
A differenza dei blog, ciò che rende la logica wiki cosi interessante è che ogni utente ha la possibilità di modificare qualsiasi contenuto inserito da altri.
I wiki dunque sono nati per essere strumenti prettamente collaborativi.
Ovviamente questa grande libertà nell’editare potrebbe causare l’inserimento (volontario o meno) di informazioni errate o poco sensibili.
Tuttavia, in soccorso della verità, le informazioni possono essere successivamente modificate dai gestori del wiki, permettendoci di dormire sonno tranquilli!

                                           
Dunque sappiate che in rete vi sono diversi siti in stile wiki che aspettano solo di essere migliorati con il nostro aiuto!

Nel caso in cui invece volessimo creare da noi un nuovo wiki, la rete ci mette a disposizione numerosi software gratuiti per realizzarne uno!

Se volete curiosare tra altri esempi di wiki eccone alcuni:
- EduTech Wiki, ospitato dall’Università di Geneva, il cui suo scopo è quello di fornire un kit di risorse per gli insegnanti, i ricercatori e gli studenti riguardo il tema dell’educazione tecnologica e dei relativi campi del sapere, fornendo numerosi ed interessanti strumenti.
- MinecratWiki, un esempio di Wiki specifico sui videogiochi.
- Nonciclopedia (con relativi nonDizionario, nonNotizie e nonCitazioni)
…..e tanti tanti altri!

Dopo questo breve accenno alla storia e alla descrizione del funzionamento dei wiki, torniamo al vero core di questo articolo.

Ciò che più mi affascina di questi progetti è la sfera collaborativa che, a mio avviso, rientra perfettamente nella categoria dell’ e-learning.
Difatti, i wiki sono prima di tutto strumenti di apprendimento e di condivisione del sapere.
In Italia, c’è da dirlo, dobbiamo come al solito attendere un po’ affinché certe novità prendano piede ma ormai la validità di questo strumento nell’ambito della collaborazione e della cooperazione è utilizzata e riconosciuta.

Anche in ambito didattico, nonché universitario.
Per dare un’idea più concreta di come sia possibile utilizzare un wiki in ambito scolastico, vi porto l’esempio di Wikiscuola.it
Questo progetto italiano per insegnanti e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado,
si occupa di mettere a disposizione di tutti uno spazio in cui sia possibile reperire testi, attività didattiche, esercizi e contribuire all’ampliamento del materiale in modo rapido e continuativo.
Si tratta dunque di un sito che raccoglie bibliografie e linee guida per lo studio, che funge da strumento di apprendimento a distanza (poichè aggiornabile in momenti e luoghi diversi) e di spazio virtuale in cui gli studenti possono scrivere per realizzare progetti comuni collaborando tra loro.

Per concludere, tutto quello che stimola l’apprendimento e la collaborazione è a mio avviso intrinsecamente “umano” e per questo di assicurato successo.
Ancora una volta, le tecnologie digitali si dimostrano ottime alleate per il nostro apprendimento.
Non solo catalogando ed aiutandoci a trovare le informazioni di cui abbiamo bisogno ma soprattutto stimolando il senso di collaborazione che da sempre fa parte dell’uomo e che uno è alla base dell’evoluzione.

                                 


Fonti e approfondimenti

“Una sinergia comunicativa per costruire insieme…l’esempio di “wiki” – Fiorenza Federico; Thomas Flaminia
http://minecraft.gamepedia.com/Minecraft_Wiki
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Pagina_principale

http://www.wikiscuola.it/

https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale